VOLLEY A1 e A2 donne: niente stipendi? Non ti iscrivo!




Meglio tardi che mai. Il passato ormai è alle spalle, con le sue polemiche e le figuracce a ripetizione. Gli imbarazzi, i distinguo, le spiegazioni che non spiegano ma giustificano l’ingiustificabile. Magari è una pia illusione, forse però il germe del dubbio potrebbe aver attecchito perfino nel deserto. Non che si siano prese in esame le critiche e i suggerimenti ricevuti da quei cattivoni che scrivono sui giornali, non arriviamo a tanto, ma dopo svariate amarezze e forzate incomprensioni (normali tra chi parla lingue diverse stando su livelli diversi, e lontani), forse si può iniziare a mettere se non una pietra, almeno qualche sasso sul passato.
E guardare finalmente al futuro con occhi e regole diverse. Le emozioni e la passione suscitate dalla finale scudetto del campionato femminile di pallavolo, tra Conegliano e Piacenza, hanno forse contribuito a ricordare quanto può essere divertente il volley femminile, sfrondato dalla politica e dalle allucinanti situazioni che si sono verificate negli ultimi anni.
A volte ci saranno anche state buone intenzioni, ma la realtà di ciò che è avvenuto ha dimostrato che di errori ne sono stati fatti tanti e che le medicine prescritte non funzionavano nemmeno come effetto placebo.
Ma, appunto, guardiamo avanti. Registriamo un possibile cambio di marcia ed è bello auspicare che si possa seguire anche un’altra pallavolo femminile, con meno magliari e più gente perbene. Con società che mettono sotto contratto atlete e tecnici per una cifra e poi effettivamente onorano quei contratti, pagando gli stipendi ad ogni scadenza.
Promettere solo ciò che si può dare. E’ poco e le giocatrici vanno altrove? E’ nelle regole. Pazienza. Questa è la realtà della pallavolo italiana, qui e ora. Si faccia la squadra con ciò che il budget consente: tante italiane, tante giovani del territorio, qualche straniera che ci si può permettere. E i tecnici tornino ad insegnare a stare in campo universalmente. Tornino a far crescere le universali, come una volta: atlete in grado di ricevere anche se giocano centrali, schiacciatrici o centrali che possono diventare opposti. Perché come ha dimostrato l’Imoco Conegliano in finale, a un infortunio si può trovare un rimedio fatto in casa. Con quel che si ha.
Pazienza se il livello cala (perché è calato, non c’è dubbio e non c'è nulla di mala a registrarlo o ammetterlo) e le star azzurre vanno all’estero. Alla lunga questa politica è destinata a pagare. Altrimenti la fine è certa. 
L’agonismo fortunatamente genera spettacolo e pathos, anche se tecnicamente il gioco si abbassa di livello. Inutile voler viaggiare in Mercedes o Bmw se ci si può permettere l’assicurazione e il pieno per muoversi con una Panda. Non sono mica tutti politici! Non diciamo che si debba tornare al panino mangiato in pullman (però se dentro c'è roba buona e genuina...), ma prima ci si adegua alla nuova realtà, e meglio sarà per tutti.
Pretendere che sia stato pagato ogni stipendio per potersi iscrivere è sacrosanto. L’abbiamo sempre detto. Le nuove regole qualche margine ai disonesti lo lasciano ancora. Bisognerà lavorare in quella direzione, fornire mensilmente la trasparente situazione club-stipendi pagati. Sembra insufficiente una sola verifica (il 15 gennaio). E la percentuale di versato per poter accedere ai play off avrebbe potuto essere più elevata. Ma è un buon inizio, un segnale positivo che può farci credere che davvero si tenti di sanare un andazzo ormai insostenibile da vari anni.
Al volley femminile di club servirebbero poi tante altre cose. Ma i club non lo sanno e non gli viene in mente di chiedere suggerimenti per vendere meglio il prodotto che offrono. Ma per aprire dialoghi occorre saper incassare le critiche, specie quando sono oneste e disinteressate. Riconoscere le proprie carenze è il primo, indispensabile passo per poterle superare. Ma se non si sa comprendere nemmeno chi può essere d’aiuto, tutto diventa complicato.
   
       
I PUNTI NUOVI DEL REGOLAMENTO ISCRIZIONI ALLA SERIE A1 e A2
 - 1. La data ultima di presentazione delle domande di ammissione ai Campionati sarà venerdì 28 giugno 2013.
        2. Le Società di Serie A1 e A2 dovranno aver provveduto entro l'inizio del Campionato 2013-14 al pagamento del 100% degli importi dovuti per la stagione 2012-13, pena la non ammissione al Campionato stesso.
         3. La Camera di Conciliazione non sarà concessa per i compensi 2012-13 ai fini dell'iscrizione al Campionato 2013-14.
         4. E' previsto un unico controllo sullo stato dei pagamenti per la stagione 2013-2014, fissato al 15 gennaio 2014.
         5. Tutte le società partecipanti ai Campionati di Serie A1 e A2, entro i 15 giorni precedenti la fine della Regular Season, dovranno aver versato almeno il 50% dei compensi dovuti per la stagione 2013-2014, pena la non ammissione alla fase Play Off.
        6. I dirigenti delle Società oggetto di provvedimenti da parte degli Organi Giudicanti della Federazione in riferimento al mancato adempimento degli impegni economici nei confronti dei tesserati non potranno far parte di Società partecipanti ai Campionati 2013-2014, fatto salvo il totale adempimento dei pagamenti in oggetto.
        7. Le società che durante la stagione 2013-2014 riporteranno sanzioni da parte degli Organi Giudicanti Fipav, in termini di punti di penalità, non saranno considerate ai fini del ranking previsto per le qualificazioni alle Coppe Europee 2014-2015.

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