CALCIO Il Marchisio del grillo


Di stupidaggini di mercato ne ha fatte tante anche la Juventus, nel corso degli anni. Andando spesso in rotta di collisione col cuore dei tifosi. A volte sbagliando, a volte azzeccando le mosse. E' vero che a volte le ragioni del club non sono sovrapponibili a quelle del cuore. Il problema vero sorge quando non si capisce che le ragioni del cuore hanno solide radici a prova di calciomercato. L'attuale dirigenza ha già dimostrato da i suoi pregi e i suoi difetti, che due scudetti non cancellano. Altrimenti sarebbe troppo facile: se vinci sei bravo, se perdi sei da buttare. In realtà, lo sappiamo tutti, non dovrebbe essere così. Non è così. E a noi del popolino non vengono certo a raccontare tutte le ragioni che si nascondono dietro certe decisioni o chi guadagna da certi trasferimenti che paiono inspiegabili. La gestione dell'allontanamento di Alessandro Del Piero ha aperto gli occhi a chi voleva vedere e capire. Dopo di che, può succedere di tutto. Anche di mettere in vendita il gioiello del vivaio, il campione bianconero allevato in casa e perciò ancor più di valore. Al di là di ciò che ognuno possa pensare, non sta nè in cielo nè in terra che una squadra che punta a rinforzarsi e cerca campioni, si privi di un talento come Marchisio, campione anche di duttilità tattica. Pirlo non è eterno ed un centrocampo con Marchisio, Vidal e Pogba è una base di partenza ragguardevole per ogni obiettivo futuro e presente. Magari tra un anno o al massimo due la società andrà in giro a cercare, pagandolo a peso d'oro, il nuovo Marchisio. Ma se ce l'ha perchè se ne vuole disfare? Pe comprare un altro Krasic, un altro Elia, un altro Martinez? 
Le grandi squadre non cedono i loro campioni, se li tengono, specie quando sono anche dei simboli, degli spot che legano il club al territorio ed ai sogni dei ragazzini che si avvicinano al calcio. Ma anche queste sono cose secondarie: la realtà è che Marchisio è un azzurro e la Juve i suoi azzurri non dovrebbe venderli.
Ci sono altri giocatori nella rosa, bravi e simpatici ma non imprescindibili come Marchisio. Più sostituibili insomma. Non si deve cambiare per forza, o vogliono comprare qualcuno di costoso solo per non farsi dire che anche quest'anno non sono riusciti ad arruolare un attaccante di peso internazionale?
Insomma, non ci credo, non ci crede nessuno, che sia indispensabile vendere Marchisio per racimolare i 30 milioni necessari a comprare un big (o presunto tale) dell'attacco. 
Devo confessare che non sono di quelli che smaniano per vedere Jovetic in bianconero, e non solo perchè il talento viola è troppo spesso infortunato. Non sono certo che abbia le caratteristiche tecniche adatte a spopolare in bianconero, a segnare e far segnare montagne di gol. Spero di sbagliare, nel caso dovesse arrivare.
A proposito, a volte leggendo non si può fare a meno di sganasciarsi: da che mondo è mondo il prezzo lo fa chi vende, il mercato. La Fiorentina non solo dovrebbe cederlo, ma anche alle condizioni di chi lo vuole, tagliando il monte contanti con giocatori. La cosa ci sta anche, in presenza di cambi di qualità, ma se la Viola vuole soldi, solo soldi bisogna darle. E l'arrogante non è certo la Fiorentina.
Spero, ma non ho certezze, che Llorente sia attaccante di successo. Spero che Ogbonna non sia quello che i miei amici granata mi dicono. O che possa crescere, avendo solo 24 anni. Spero che non vengano svenduti a metà, per poi doverli ripagare, i giovani juventini che hanno iniziato a crescere in altri club. Si è dimenticato che Marrone, per dirne uno che ha giò mostrato qualcosa, può giocare in difesa e a centrocampo?
Dicono che Conte non  ponga veti sulla cessione di Marchisio. Bah. Meglio tacere al riguardo. Magari tra un anno Conte se ne va, e la Juve si ritrova ad aver perso un campione vero.
La Juventus, questa Juventus, è tale anche per le sue caratteristiche globali che ne hanno fatto una squadra speciale. Come prenderanno la continua alternanza tra campo e panchina giocatori abituati a stare sempre in campo, a non essere messi in discussione?
Non si sente poi parlare seriamente di un ricambio di primissima qualità nel settore difensivo, nè di alternative prorompenti per gli esterni. Come si può pensare di fare strada in Champions League con gli uomini del reparto arretrato contati? 
E' giusto e doveroso lavorare per una Juve sempre più forte, ma sarebbe un grave errore dimenticare le caratteristiche, tecniche e umane, che hanno riportato in alto questa Juve.

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