CINEMA, Il fondamentalista riluttante


GENERE: Drammatico, Thriller
REGIA: Mira Nair
SCENEGGIATURA: Ami Boghani, Mohsin Hamid, William Wheeler
ATTORI: Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland, Om Puri
FOTOGRAFIA: Declan Quinn, MONTAGGIO: Shimit Amin, MUSICHE: Michael Andrews
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: USA 2013 DURATA: 128 minuti


Ha inaugurato la Mostra cinematografica di Venezia nel 2012
* visto in edizione originale con sottotitoli in italiano

E' finalmente arrivato sugli schermi italiani "Il fondamentalista riluttante". E' l'ultimo film di Mira Nair, autrice di opere che hanno affrontato il tema dei contrasti e delle diversità tra culture, soprattutto lo scontro, o l'incontro, tra il modo di pensare occidentale e le tradizioni, indiane e musulmane.
"Il fondamentalista riluttante", tratto dal libro di Hamid Mohsin che ha lavorato anche alla sceneggiatura, è un film che l'autrice sostiene aver fatto per unire e non per dividere. Anche se dopo l'11 settembre è difficile, il film va approcciato con animo sgombro da pregiudizi. Si può, si deve, cercare di capire, di comprendere se non le ragioni dell'altro, almeno il percorso e le motivazioni che avviano un processo di conflittualità che può giungere alle estreme conseguenze. A suo modo è una storia di amori infranti, siano per una donna, tra un uomo pakistano e una donna americana, o per la grande nazione americana."Io amo l'America", risponde Changez (curiosamente in lingua inglese, il nome del protagonista suona come qualcosa simile al cambiamento: change) ai funzionari che lo trattano ingiustamente come un criminale, solo per le sue origini.
Sedotto, dal dio dollaro e dai diabolici effetti della finanza remunerativa (che per il protagonista era un sogno, uno status da inseguire e raggiungere), e poi abbandonato dalle nefaste conseguenze del terrorismo. Il film è interessante e ricco di spunti, molto ben recitato nell'edizione originale. Non espone tesi, non impone il suo punto di vista ma invita a riflettere guardando dalle sponde opposte. Poetico, commovente e significativo il richiamo alla forza della poesia, delle radici da non dimenticare (anche la santa de "La grande bellezza" di Sorrentino lo sussurrava: "Le radici sono importanti"). E la naturale condanna della violenza, di qualunque colore sia tinta. Fondamentalismo del dollaro o islamico, Non è un caso che laddove la cultura viene soffocata, svilita, non considerata, poi la violenza finisca per esplodere.





Filmografia di Mira Nair



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