VOLLEY, Cuba ragione o sentimento?







http://www.ivolleymagazine.it/news.php?idr=3066#.UdQRUW2wf_k

Su TeleRebelde si lancia l'idea: facciamo tornare in Nazionale gli esuli, i campioni che giocano all'estero (si può leggere la notizia su iVolley, linkando sopra) 

Se non esistesse la pallavolo, il volley, probabilmente molti dimenticherebbero che razza di situazione c'è ancora a Cuba. La mancanza di libertà individuale, la possibilità di gestire in autonomia il proprio futuro, di poter scegliere da parte di atleti e artisti, di poter andare a guadagnare anche all'estero, in base alla propria bravura. Ogni tanto esce fuori una notizia che sembra il preludio di un cambiamento, ma troppo spesso si tratta di illusioni. Per un passo avanti che si annuncia, poi se ne fanno due indietro. Su questo blog si è già affrontato il tema quando si parlò di una maxi squalifica in arrivo per il giovane talento Leon (vedi post VOLLEY: Fivb, basta complicità).
E' vero che anche la presunta libertà che abbiamo in occidente spesso è solo una libertà illusoria e di facciata. Una libertà e un mercato che non mettono al riparo dalla povertà e dalla crisi economica, pilotata da chi gestisce l'economia con la sponda della politica, ormai deteriorata oltre ogni immaginazione.
Forse è anche per questo che ciò che gli sportivi cubani, restiamo in questo ambito, sono costretti a sopportare, sembra ogni giorno che passa sempre più anacronistico e ingiusto, oltre che profondamente inutile. Di vita ce n'è una sola e sfugge via in fretta.
La preoccupazione è che ora i protagonisti di questa uscita televisiva raccontata dalla France Press e ripresa dal magazine iVolley, possano avere guai e problemi. A meno che l'imbeccata a poterne parlare, per vedere che aria tira a livello di reazioni in merito ai campioni andati all'estero, non sia venuta dagli stessi ambienti governativi. Ma forse è solo fantasia. Che dite?
Certo è che veder di nuovo Juantorena, Simon, Leon, Marshall (ma come sta?) e altri ormai persi di vista, con la camiseta caraibica, restituirebbe al volley mondiale una grande protagonista. In fondo il 2010 non è così lontano: Cuba fu argento ai Mondiali, perdendo a Roma la finale con il Brasile. Prevarrà la ragione o il sentimento? La politica o lo sport?

In foto c'è Simon (Foto iVolleymagazine)

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