VOLLEY Ivan "quantestorie" Zaytsev

Nelle foto Ivan Zaytsev in Nazionale nella World League, con la maglia della M.Roma, con la fresca sposina Ashiling Sirocchi, in Zaytsev, anche lei con...il numero 9


Ivan Zaytsev un po' come Stefano Quantestorie, il film realizzato nel 1993 da Maurizio Nichetti, con Elena Sofia Ricci, Caterina Sylos Labini, Amanda Sandrelli e Milena Vukotic, musiche di Rocco Tanica e Feiez (Storie tese senza Elio). Uno "sliding doors" ante litteram, raccontava le varie vite possibili di Stefano, a seconda delle occasioni colte, delle scelte, degli incontri.
Il volley azzurro, fortunatamente, ha il suo speciale Ivan Quantestorie, che ad un certo punto ha scritto il copione giusto, dopo essere stato affettuosamente e premurosamente seguito da persone che lo stimavano (e stimano) e che gli hanno voluto bene (e gliene vogliono). La carriera pallavolistica di Ivan, nato a Spoleto, figlio del grande palleggiatore della ex Unione Sovietica Vjaceslav Zajcev e della nuotatrice Irina Pozdniakova, inizia all'alba del nuovo millennio. Nelle giovanili del Perugia, nel ruolo del palleggiatore, come papà. Poi il trasferimento a Roma, l'anno difficile in prestito a Latina, quindi nel 2008 la svolta, con il ritorno a Roma ed il cambio di ruolo, prima di traslocare a Macerata dopo l'evaporazione (con scia di debiti ancora luccicante come la coda di una stella cometa) della M.Roma Volley.
Da palleggiatore a schiacciatore, da palleggiatore ad opposto: la trasformazione tecnica e tattica di Ivan Zaytsev gli ha spalancato le porte di una carriera brillante ed ancora ai primi passi, rispetto alle aspettative e nonostante le medaglie già raccolte.
Ivan Zaytsev ha vinto la classifica dei marcatori della World League 2013. Un titolo che è il sigillo di un percorso lungo, anche travagliato, di crescita umana prima ancora che pallavolistica.
Facile immaginare l'orgoglio e la soddisfazione di Vittorio Sacripanti (un dirigente che il volley ha colpevolmente dimenticato), che vide in lui lo schiacciatore che è diventato, decidendo la svolta (d'accordo con Ivan, naturalmente), il cambio di ruolo nella Roma, che poi l'ha portato in Nazionale, a far parte della squadra già nei Mondiali del 2010, quando l'allora ct Andrea Anastasi gli dette una maglia dopo l'ultimo ballottaggio.
Il talento di Ivan Zaytsev, nel ruolo di attaccante, è ancora e per fortuna suscettibile di miglioramenti. Sono certezze la sua duttilità tattica e la sua disponibilità nel porsi al servizio della squadra e delle esigenze dell'allenatore, tanto a Macerata quanto soprattutto in Nazionale, come ha dimostrato anche la scorsa settimana a Mar del Plata, nella Final Six della World League.
Ivan Zaytsev è la dimostrazione di come ai ragazzi vada data fiducia e quanto sia ingiusto etichettarli per qualche esagerazione post adolescenziale, per qualche nodo che nel percorso di crescita, sembra pregiudicarne l'evoluzione. Ivan ha fatto i suoi errori quando poteva farli, quando l'età glielo consentiva. Ma poi ha saputo cambiare, come capita quasi a tutti. Almeno a quelli intelligenti. Ha trovato serenità e maturità nel rapporto con la fidanzata Ashling Sirocchi, che in estate è diventata sua moglie. Un legame che lo ha fortificato da un lato e dato, evidentemente, ciò di cui lui aveva bisogno in una fase importante della sua vita.
Il risultato è lo Zaytsev che si vede quando gioca nella Lube e in Nazionale. Atleta e persona decisa e determinata, sicura nelle sue scelte e nei suoi atteggiamenti, che conservano quel disincanto e quella patina di ironia che solo vivere a Roma può regalare.
Tra tutte le storie che avrebbe potuto vivere "Ivan Quantestorie Zaytsev", quella di attaccante azzurro decisivo, è la più bella e gradita per la pallavolo italiana. Ed anche per lui.

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