VOLLEY, Pesaro, la cara estinta



Anche Pesaro ci ha lasciato. La Pallavolo femminile di Serie A1 piange la prematura scomparsa di un'altra società. Un club molto importante, capace di vincere tre scudetti consecutivi con il marchio Scavolini, griffando le cucine con il logo del volley, ad aggiungersi a quello storico del basket. La sindrome SARS (Società Ambiziose Rovinate per Sport) ha colpito ancora il volley femminile, che negli ultimi mesi aveva contratto il virus perdendo squadre a campionato in corso e poi anche tra una stagione e l'altra. Villa Cortese non c'è più, Modena non c'è stata più ma ora c'è di nuovo grazie ad una clonazione migliorativa della specie (si spera e si augura), Bologna è stata dimessa, con l'impegno di vivere a Forlì. Pesaro cinefila ha salutato il volley con un'immagine del fortunato e premiatissimo film di George Clooney, "Good night, and Good luck". La notte è quella in cui è sprofondato il mondo del volley. La fortuna è quella che servirebbe alla pallavolo per arrestare la caduta libera. L'epidemia sembra inarrestabile, fra trapassati, portatori insani e contagiati (per ora) inconsapevoli. E non c'è vittoria che tenga. In questo periodo il volley è una livella: spariscono i vincenti, spariscono i perdenti. Il pubblico, i tifosi, dovranno rendersi conto che il solo fatto di poter essere al via di un campionato, è già una vittoria per il club. Indipendentemente dai soldi di cui dispone.

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