CALCIO Io & Del Piero

UN LEGAME INDISSOLUBILE 
CON LA SUA GENTE, OLTRE GOL E TRIONFI
Il tifo in fondo è un sogno condiviso che si impara da bambini. Fatto della stessa materia dei sogni dei calciatori, anche se vissuto solo con gli occhi e con il cuore. Per alimentare quelle passioni, quelle emozioni che non invecchiano e danno l’illusione di una eterna giovinezza. Tifare per una squadra vuol dire legarsi emotivamente ai suoi giocatori, non a tutti allo stesso modo perchè si sa, i giocatori vanno e vengono, quello che conta è la maglia, in questo caso quella bianconera della Juventus.
         Rubando la citazione a quel genio di Woody Allen potrei dire che di calciatori per cui ho fatto il tifo in modo speciale ne ho visti tanti, ma Alessandro Del Piero è stato ed è qualcosa di realmente diverso. E so che per tutti quelli che hanno vissuto la sua splendida carriera juventina e non hanno ancora digerito le modalità del suo forzato distacco, sarà facile capire.
        Del Piero non è stato soltanto il fuoriclasse che ha fatto vincere tanto alla Juventus, l’uomo che regalò la Coppa Intercontinentale del ‘96 con il gol al River Plate, il campione che ha guidato la risalita dalla serie B. Se a 38 anni è ancora il campione più amato e popolare della Juventus, pur non giocandoci più, è perchè tra Del Piero e il popolo bianconero, il suo popolo, si è creato un legame che nessuna cessione potrà mai mettere in discussione o affievolire.
        Alessandro Del Piero ha eletto la sua carriera, il suo modo di stare nel calcio, a lezione di vita, impartita giorno dopo giorno, anno dopo anno, sempre con il sorriso sulle labbra, con umile semplicità.
        Alla gente che lo ha amato ha insegnato che i sogni vanno inseguiti perchè a volte si avverano. Per lui ha significato vivere la vita che ha vissuto. Per la sua gente è stato vederlo sollevare la Champions League all’Olimpico nel ‘96, segnare il 2-0 alla Germania ai Mondiali del 2006, inchinarsi al Bernabeu per l’omaggio dell’intero stadio dopo la sua doppietta al Real Madrid. Tre perle indimenticabili di una collana lunghissima.
        Del Piero ha insegnato a rialzarsi quando il destino ti mette al tappeto. A non avvilirsi se chi guida la squadra, nel calcio ma anche nella vita della gente comune, non comprende o non sa riconoscere la qualità. Del Piero ha mostrato come si può convivere con allenatori che sottovalutano il valore, sempre rispettoso anche con chi non lo ha rispettato, salvo poi risultare vincente perché c’era sempre Alex a mettere la firma nei momenti cruciali.
        Alex mai fuori registro, sorridente, spiritoso, leale con i colleghi, devoto al se stesso bambino ed alla sua famiglia. Riconoscente con tutti quelli che lo hanno aiutato ad essere Del Piero, un ragazzo speciale e fortunato, che dall’11 ottobre tornerà a farci alzare ogni settimana alle 7 del mattino per vederlo ancora giocare, anche se con la maglia azzurra del Sydney.





* apparso sul Corriere dello Sport-Stadio del 7 agosto 2013

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