VOLLEY Piacenza, la squadra con i baffi

E’un’iniziativa sociale e non un mezzo per cercare di avvicinare i centimetri di baffoni da scudetto che da sempre esibisce Diego Mosna, presidente di Trento e della Lega Pallavolo.
    I giocatori e lo staff della Copra Elior Piacenza, che l’anno scorso persero lo scudetto solo allo spareggio, appunto con Trento, hanno deciso di far crescere i baffi (la foto è dell'amico Fiorenzo Galbiati). Ornamento su visi abitualmente glabri, o con barbetta di qualche giorno come moda suggerisce, ma soprattutto il segnale di adesione ad una campagna che si attiva ogni anno nel mese di novembre e che appunto si chiama Movember, fondendo le iniziali della parola e il mese.Portando i baffi, i giocatori, l’allenatore Monti e i componenti dello staff, assumono sembianze diverse e richiamano l’attenzione di chi li guarda. E con i loro baffi sono impegnati a raccogliere fondi e a sensibilizzare nell’ambiente del volley, l’attenzione sulle tematiche legate al cancro della prostata, dei testicoli e all’’igiene mentale.
    Hristo Zlatanov, che nella foto si può vedere con i suoi baffi già visibili, ha spiegato il senso dell’iniziativa.
    «Questa idea è partita da una chiacchierata con i componenti dei Lyons Piacenza, squadra di rugby di Serie A. Loro aderiscono a questa iniziativa da molti anni, ufficialmente dal 2011. Avevo già sentito parlare di questo progetto lo scorso anno, in trasferta a Istanbul, dal racconto di Maxwell Holt: in America è molto diffuso questo tipo di sensibilizzazione. Non ho avuto bisogno di pensarci, una volta conclusa la conversazione con i Lyons ho immediatamente deciso di coinvolgere tutta la squadra che, a sua volta, non ha avuto esitazioni a rispondere positivamente. Il fine è più che nobile: bisogna accendere i riflettori il più possibile e utilizzare i mezzi più disparati per far conoscere i problemi e le malattie che affliggono le persone. In questo caso i baffi sono il nostro mezzo principale. Quando scopri Movember, aderire è inevitabile».
    Non è la prima volta che il fisico viene utilizzato per diffondere messaggi, anche se spesso si è trattato di forme di protesta, come accadde all’Olimpiade di Barcellona ‘92, quando la nazionale statunitense si tagliò i capelli a zero, per solidarizzare con il loro compagno Bob Samuelson, penalizzato con l’espulsione in Giappone-Usa.
    Stavolta nessuna protesta ma una maniera curiosa di far svegliare la popolazione maschile, meno sensibile delle donne nel curare la propria salute a livello di prevenzione. I maschietti che aderiscono vengono chiamati Mo Bro (fratelli di baffi), le donne invece Mo Sis (sorelle di baffi, anche se ovviamente non se li fanno crescere). In Francia un gruppo di ragazze sostiene la campagna toccando i genitali ai passanti dinanzi al Centro Pompidou. Così si raccolgono fondi.
    Oggi la Copra ha giocato nel suo PalaBanca contro Ravenna, poi a novembre andrà a Perugia e ospiterà Cuneo. Domenica scorsa al PalaPanini i giocatori modenesi hanno notato i baffi, qualcuno si è informato, Sala ha già aderito.Vettori porterà i baffoni fino in Giappone, dove la Nazionale giocherà la Grand Champions Cup.


Foto apparsa sul Messaggero: mostra le attiviste di Movember che toccano i genitali nella zona parigina del Centro Pompidou


apparso sul Corriere dello Sport di domenica 10 novembre 2013

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