CINEMA Sole a catinelle

Regia: Gennaro Nunziante Con: Checco Zalone - Aurore Erguy - Miriam Dalmazio - Ruben Aprea - Robert Dancs - Valeria Cavalli - Orsetta De Rossi - Matilde Caterina - Stefano Sabelli - Daniela Piperno - Lydia Biondi - Augusto Zucchi - Marco Paolini Anno: 2013

Visto in edizione originale italiana, senza sottotitoli

I film smaccatamente commerciali hanno sempre fatto discutere. Al botteghino rastrellano soldi, anche e soprattutto grazie a chi al cinema va di rado o quasi mai. Ma che quando viene bombardato dagli spot, dalle comparsate, dalle ospitate televisive che "informano" che il tal giorno uscirà il tal film, in centinaia e centinaia, ma che dico, migliaia di copie in ogni sala della penisola, non può che rispondere: presente! E Checco Zalone era andato perfino al super concerto televisivo di Gianni Morandi, all'Arena di Verona, dove era nato un piccolo tormentone sulla data d'uscita del film. Alla fine della sua apparizione accanto a Morandi, anche i sassi sapevano quando sarebbe uscito "Sole a catinelle". Registrare la sua ascesa al primo posto nella classifica degli incassi di sempre in Italia, ha procurato attacchi di acidità mediatica e reazioni di varia natura alla critica, per definizione un po' snob e raramente sintonizzata sui gusti del pubblico. Salvo magari poi fare marcia indietro e cominciare ad analizzare il fenomeno Zalone. Perchè piace, perchè la gente è corsa a vederlo. Bla, bla, bla. La solita malattia mediatica che ha condotto la stampa alla deriva, a spiaggiarsi nell'inutilità delle sue funzioni. Ho trovato irritante e in contraddizione con la professione, dire o scrivere per partito preso: non andrò a vedere il film di Zalone... e giù l'elenco delle motivazioni, i paragoni spesso azzardati e fuorvianti. Un film, se se ne vuole parlare, se lo si vuole stroncare, lo si va a vedere. E dopo lo si critica.
Comunque, non mi sono sottratto e anch'io sono andato in multisala a prendere... il "Sole a catinelle". Ma senza scottarmi, nè abbronzarmi. Penso che il film strappi anche risate, anche se ormai chi conosce le dinamiche zaloniane, arriva prima della battuta la metà delle volte. Alcune situazioni sono molto divertenti, specie quelle legate alla vecchia zia del Sud (anche nel film precedente il siparietto luce accesa-vecchia che lavora a maglia-luce spenta vecchia che si addormenta era tra i più godibili). Ma "Sole a catinelle" non è un vero e proprio film, nel senso che più che una solida storia, che pure c'è, viene proposta una serie di situazioni comiche che potrebbero essere isolate e servite come sketch televisivi. Fino ad un certo punto la satira prova ad arrivare, a pungere, ma alla fine troppe situazioni risultano esageratamente avulse da una parvenza di realtà. E' vero che il cinema è finzione, ma qui di cinema ce n'è pochino. Anche se Zalone sa scegliere questi volti di attrici per noi sconosciute o quasi, che indubbiamente non passano inosservate. Una bellezza dolce, discreta, ma non meno efficace.
Vado controcorrente e continuo a sostenere che il suo film d'esordio, "Cado dalle nubi", è stato il migliore, il più divertente e il più cinematografico. Poi Zalone è andato subito in calando. E a dispetto del primato d'incasso, questo "Sole a catinelle" è la sua opera più debole. Ma non c'è da stupirsi, non è che i vari cinepetipanettoni fossero migliori. La progressiva discesa agli inferi che ha coinciso con l'azzeramento delle qualità del cittadino italiano, lobotomizzato dalla dittatura strumentale della malatelevisione, ha prodotto uno spettatore cinematografico grossolano e di bocca buona, per sgranocchiare fastidiosamente pop corn e pellicole senza ambizioni qualitative. Rispetto chi si diverte così, perchè ognuno ha il diritto di seguire le sue pulsioni, ma preferisco un altro tipo di risata.






Etichette: , , , ,