VOLLEY Nneka Arinze e l'ingiustizia sportiva

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Di Nneka Karen Arinze, la 30enne schiacciatrice romana del Mesagne, B2 di volley, si è parlato molto su questo blog. Perché ciò che ha dovuto subire, in campo mentre giocava e dopo, quando ha dovuto leggere ancora menzogne e insulti, e digerire un verdetto sconcertante. Secondo la commissione d'inchiesta della Fipav non è stata abbastanza gente ad insultarla. Insomma, quei bad boys linguacciuti erano pochi e le donne arbitro che erano lì non hanno nè visto nè sentito nulla. Ce ne voleva qualcuno in più per far scattare la sanzione.
La Commissione avrà avuto i suoi motivi per esporsi all'ironia ed alle considerazioni di chi è abituato ormai a veder denunciati cartelli formato A4 (come quello esposto sul finestrino di un pullman da un tifoso Viola, in occasione della trasferta a Torino contro la Juventus, di recente), o cori perfino di bambini. 
Bastano poche persone che intonano un odioso coro e un'intera curva viene chiusa, senza fermarsi a considerare altro. 
Nel volley no. Non è successo niente, anche se il giorno dopo la stessa società si sentiva in dovere di chiedere scusa. Salvo poi rimangiarsi tutto. Insomma, se non era successo nulla perchè scusarsi? Ma le considerazioni sull'accaduto le abbiamo abbondantemente elaborate. Non senza vergogna, perchè quando un uomo (o un ragazzino) si comportano male e stupidamente, ci si dovrebbe sentire sempre a disagio.
Anche perchè, a quanto pare e come Nneka ha detto anche ad un giornale d'informazione come La Repubblica (che finalmente  nei giorni scorsi ha deciso di trattare l'argomento), in privato continua a ricevere insulti.
Non voglio sapere perchè la Commissione della Fipav si è comportata in questo modo. Ma devo dire che in fondo non mi ha stupito. Mi aspettavo qualcosa del genere, un po' perchè quando la politica, anche quella sportiva, entra in gioco, finisce sempre a schifio...
E un po' perchè da tempo ho cessato di avere fiducia quando si tratta di fare la cosa giusta e di far, non dico trionfare, ma almeno galleggiare la giustizia. 
Del resto, come insegnava il grande scrittore Leonardo Sciascia, quando si vuole insabbiare un caso, si nomina una commissione d'inchiesta.
Ma questo accade nella politica. Lo sport è diverso...
O no?


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