VOLLEY Il ct Berruto e quella voglia di Brasile, per vedere l'effetto che fa

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 Ancora un week end di passione con la sua fede calcistica granata e poi comincerà l’avventura della World League. Mauro Berruto, tifoso contento del Torino e ct ancor più felice della Nazionale di volley. «Ventura, l’allenatore del Toro, ha avuto il merito di compattare tutto l’ambiente: un lavoro che ha iniziato in serie B. Può entrare in Europa League, ha dato tre giocatori alla Nazionale, spero che Immobile resti e che così altri arrivino» .
     A Roma è stata presentata la stagione, sono state mostrate le nuove maglie della Nazionale, confezionate dalla Asics e con gli sponsor Kinder e Crai. Ma quel che conta va oltre la maglia, che copre un cuore pulsante e deciso a vivere e regalare tante altre emozioni.
    «La World League è una manifestazione che mi è sempre piaciuta tanto e quest’anno, con la fase finale a Firenze, mi piace ancor di più.»

Venerdì prossimo l’esordio in Brasile, con pochi giorni di allenamento alle spalle e le scorie dei club non ancora smaltite. Ma tutto questo non sarà un alibi.
    «Non vedo l’ora. L’anno scorso ci fu molto utile affrontare spesso la Russia: ci fece crescere. Ora mi aspetto lo stesso dalle partite con i brasiliani: li affronteremo almeno quattro volte e poi magari nelle finali di Firenze. L’ultimo duello, in Coppa del Mondo, dimostrò che ci eravamo avvicinati. E’ uno snodo importante per noi, pensando ai Mondiali e oltre. Il fatto di essere già qualificati per le finali di Firenze ci dà serenità»
    E’ la sua quarta stagione da ct e non ha mancato un podio. Una continuità ad alto livello che rende perfino secondario il fatto che ancora non sia arrivato un oro, un primo posto.
    «Lavoriamo sui dettagli per cercare di migliorare quei podi. Ma la grande bellezza è l’essere tornati ad essere rispettati. Siamo al terzo posto del ranking mondiale con un vantaggio consistente sulla quarta, gli Stati Uniti che avremo nel nostro girone ai Mondiali. In Europa il livello e la concorrenza sono di ben altra qualità»
    E’ soddisfatto della stagione di club dei nuovi azzurri che lanciò la scorsa estate?
    «Sono stati tutti titolari e protagonisti in serie A1. Un passo avanti importante quello dell’estate scorsa. E anche in questa World League altri giovani avranno analoga opportunità»
    Il dualismo Zaytsev-Vettori può far nascere qualche problema?
    «La convivenza tra Zaytsev e Vettori non dovrà essere un problema per la Nazionale ma una opportunità. Ivan soprattutto ci offre una duttilità incredibile. Sono ragazzi di qualità, disponibilità ed intelligenza»
    La sua prima Nazionale senza capitan Savani, la fascia è passata definitivamente a Birarelli.
    «Mi è dispiaciuto molto non avere Cristian, ma ho capito le sue motivazioni ed ho rispettato la sua decisione»
    La preoccupa la crisi dei club pallavolistici italiani, figlia della crisi generale del Paese e di un certo modo di fare sport?
    «Ho fiducia perchè già in altre occasioni il mondo della pallavolo ha dimostrato di avere creatività e intelligenza specifica per provare a ripartire»
    Italia-Polonia l’8 giugno al Foro Italico, pallavolo all’aperto.
    «Sono molto curioso, speriamo non piova. Ma anche che non ci siano problemi di umidità, sul flex non si starebbe in piedi»
    Anche se fatica a comparire e a trasmettere la sua vera immagine contemporanea, il movimento pallavolistico resta espressione, in azzurro, di altissima qualità tecnica.

   «C’è la prospettiva di portare all’Olimpiade di Rio quattro squadre, tra indoor e beach, con ambizioni da podio. Questo movimento è un patrimonio, c’è una diffusione capillare sul territorio nazionale e non solo in certe zone. Non c’è comune che non abbia una squadra di volley»

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