VOLLEY Azzurri, una passione romana sotto le stelle del Foro

Retorica ed esagerazioni spesso accompagnano le vicende sportive ma Italia-Polonia sotto il cielo del Foro Italico è stata davvero, come direbbe Woody Allen, «qualcosa di realmente diverso». Gli undicimila e cinquanta spettatori (addetti ai lavori esclusi: altrimenti il dato sale a 11.699)) che l’hanno vissuta sulle seggioline dello Stadio del tennis, non la dimenticheranno. Ma nemmeno i giocatori e non solo gli
 azzurri. Anche i polacchi si sono resi conto dell’eccezionalità dell’evento e ne sono stati rapiti: «E’ stata una notte incredibile con tutta quella gente, tantissimi bambini», ha detto Karol Klos. «Si, la platea era davvero magica, è stata una grande partita anche se sfortunatamente l’abbiamo persa» ha concordato il tecnico francese Antiga.
    La Nazionale di pallavolo è sempre stata capace di attirare l’entusiasmo della sua tifoseria, ma non c’è dubbio che il nuovo corso di questa Italia guidata da Mauro Berruto ha accentuato ancor di più il valore del legame tra i giocatori e i loro tifosi. Nell’era dei social network il pubblico del volley ha avuto modo di conoscere realmente e da vicino molti giocatori, che non si sono sottratti all’abbraccio, metaforico e spesso reale, delle ragazze e dei ragazzi per cui rappresentano qualcosa. Atleti per cui fare il tifo, modelli da imitare che sono anche a portata di clic, fotografici e dei pc.
    Grazie a twitter ed ai blog, pallavolisti e tifosi (e tifose, forse la maggioranza) hanno modo di conoscersi, leggersi, scoprire punti di condivisione che congiuntamente alimentano il fenomeno volley. Uno sport che ha un dialogo diretto tra mondi che in altre discipline risulta impossibile o quasi unire. E la foto a fianco con Matteo Piano che posa con la bandiera tricolore retta dai tifosi, rappresenta e sintetizza i connotati della condivisione che unisce il pubblico della pallavolo alla sua Nazionale, ai suoi giocatori.
   
  L’emozione degli azzurri era evidente. Ci tenevano enormemente a vincere, a mettere il sigillo vincente su una serata di festa. «E’ stato meraviglioso giocare in queste condizioni straordinarie - ha detto Salvatore Rossini - Ci sentiamo amati e questo naturalmente ci dà una grinta che poi riversiamo in campo».  Emanuele Birarelli, il capitano: «E’ stata una sensazione incredibile, sono orgoglioso di aver giocato davanti a 11000 persone che ci incitavano. Giocare in questa location straordinaria è stato meraviglioso. E’ stata una vera festa di sport». A fine partita Ivan Zaytsev ha avuto il microfono per ringraziare il pubblico, rafforzando la sensazione di eccezionalità della serata e il legame affettivo. L’impegno profuso nella partita, le parole spese dopo, le corse sotto i quattro lati dello stadio per salutare e ringraziare: è un’Italia che sorride e gioca con entusiasmo. Un’Italia che piace e che ha conquistato i cuori della sua tifoseria. Trentamila cuori nelle prime quattro partite italiane.

  L’Italia ha chiuso al primo posto la fase ascendente della World League: 6 partite, 6 vittorie, 18 punti. E nelle quattro gara casalinghe la Nazionale ha fatto il pieno anche di pubblico: 6500 spettatori a Trieste e Verona, 6000 a Bari, 11050 domenica sera a Roma. Ovunque è andata, l’Italia ha fatto registrare il tutto esaurito al botteghino, mettendo in qualche caso in difficoltà gli organizzatori per via dei limiti di capienza, non rispettati alla cifra. 
    La vittoria degli azzurri, il plauso entusiasta del presidente del Coni, Giovanni Malagò, l’ammirazione di tutti coloro che hanno potuto vivere una serata assolutamente straordinaria (e forse, inevitabilmente, anche l’invidia di qualcuno), sono stati una volta di più la dimostrazione di quanta presa abbia la pallavolo sui giovani, che l’hanno scelta dimostrando di saper vedere oltre la miopia di chi non ha ancora capito cosa può rappresentare il bacino di pubblico di questo sport.






http://www.corrieredellosport.it/volley/2014/06/10-364744/Quanto+amore+per+l%27Italia+del+volley!

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