VOLLEY I club nel futuro con la SuperLega

http://www.corrieredellosport.it/volley/2014/06/04-363909/Volley+Rivoluzione%3A+ecco+la+SuperLega

Dopo tanto parlare, incontri e mediazioni, Lega e Fipav hanno deciso di intraprendere una strada nuova, varando una riforma ritenuta di fondamentale importanza, in relazione al delicato momento che il volley di club sta vivendo e pensando ad un futuro che si annuncia comunque complicato. Al di là dei nomi e delle etichette, e alla fine si è optato per il più logico ed italiano SuperLega, è chiaro che il modello ispiratore è il più celebre dei campionati esistenti al mondo: la Nba statunitense del basket.  Così dopo due stagioni senza retrocessioni che hanno testato gli effetti del cambiamento, con esiti per la verità non totalmente rassicuranti, si sono poste le basi per far nascere questa Superlega senza retrocessioni, con criteri di meritocrazia che esulano dal puro e semplicevalore sportivo agonistico. 
  «In effetti abbiamo deliberato una riforma che riteniamo epocale - commenta senza mezzi termini Massimo Righi, direttore generale della Lega Pallavolo maschile di serie A - Senza cadere nella retorica, crediamo di avere garantito alle nostre società la possibilità di una programmazione di medio lungo periodo. La riforma contiene molti elementi di progettualità e un altrettanto elaborato complesso di norme di controllo molto selettive. Siamo molto contenti che la federazione abbia condiviso la nostra proposta e l’abbia sostenuto fin dall’inizio»

«La vera novità che emerge dalla SuperLega - prosegue Righi - è che per partecipare al campionato di serie A1 non sarà più solo necessario un risultato tecnico di un certo tipo ma avranno enorme importanza anche altri requisiti di natura organizzativa e soprattutto di promozione sul pubblico. Sono previste 14 squadre iscritte (ma potrebbero anche essere meno, ndr)».
 

 La nuova innovativa formula del Campionato sarà basata sulle licenze e non più sul classico meccanismo promozione-retrocessione. La licenza Superlega verrà assegnata a tutte le aventi diritto della prossima Serie A1, 2014/15. Per la stagione 2015/16 la prima squadra classificata della Serie A2 potrà presentare domanda di attribuzione della licenza, con l’ulteriore possibilità di una wild card: questa, come prima opzione, potrà essere richiesta dalla società di Serie A2 perdente la Finale Promozione, purché dimostri di essere già in regola con alcuni parametri di qualità.  La licenza avrà durata di 4+2 anni: al termine della terza stagione, la Lega e la Federazione verificheranno la possibilità di prolungare per un altro biennio, dopo 4 anni, fino a 6 anni totali, la durata complessiva delle licenze. Si può cedere il titolo sportivo fino all’11 giugno, il 18 giugno è il termine per presentare la documentazione per l’iscrizione. In A2 ci sarà una squadra Club Italia con giocatori juniores.

La licenza potrà essere revocata attraverso un sistema di controllo di tre diverse aree nell’arco di un biennio, con il calcolo di penalità:1) classifica finale di Campionato (penalità per chi arriva negli ultimi due posti); 2) rispetto degli impegni economici (verifica in quattro scadenze annuali della puntualità dei pagamenti, che andranno sottoscritte dagli atleti); 3) percentuale di riempimento dell’impianto di gioco (fissata all’80% di capienza massima, con ingressi omaggio sotto al 20%.  La capienza resterà a 2000 spettatori fino alla stagione 2017/18, anno in cui la capienza sarà aumentata a 3.000).  E’ previsto un bonus (che andrà ad azzerare una penalità) per i Club che raggiungeranno tutti i seguenti obiettivi:1) partecipazione diretta ai Campionati giovanili Under 13 (o 14), 15, 17 o 19 (o Junior League); 2) attività di merchandising; 3) presenza sala hospitality;4) soglia minima annuale di 80.000 contatti YouTube (sono allo studio ulteriori parametri “social”).

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