VOLLEY La SuperLega, un duro esame per i club

http://www.corrieredellosport.it/volley/2014/10/18-380614/Scatta+la+SuperLega%2C+un+salto+nel+futuro


Dalla sbornia del fantastico Mondiale femminile alla SuperLega che scatta oggi con l'anticipo tra Lube Treia e Calzedonia Verona. La pallavolo vive in perenne overdose perchè è l’unico sport in Italia che ha qualità e produce risultati sia con gli uomini che con le donne e che, come ha sottolineato il presidente del Coni, Giovanni Malagò intervenendo giovedì scorso al Salone d'Onore del Coni, alla presentazione del campionato numero 70, ha portato all’Olimpiade quattro squadre: due nell’indoor e due nel beach volley. Malagò ha anche invitato Lega e Federazione ad andare d’accordo: «No alle contrapposizioni, serve il dialogo, bisogna aiutarsi» ha ribadito il numero 1 dello sport italiano, cedendo al ritornello di campionato più bello del mondo («In quali altri sport l’Italia può dirlo»).
        Per molto tempo oltre ad essere effettivamente il migliore, era anche l’unico o quasi. Ora i soldi attirano i campioni in Russia, a cominciare dal campione d’Italia Ivan Zaytsev, che dopo aver vinto lo scudetto con la Lube quando ancora si chiamava Macerata, è andato a raccogliere un super ingaggio dalla Dinamo Mosca, che la SuperLega italiana non avrebbe mai potuto dargli, perchè con quei soldi ci si fa una stagione in A2. Firmata la convenzione tra Fipav e Aeronautica tra il presidente federale Carlo Magri, che era un bimbo quando andò in scena il primo dei settanta campionati di volley.

La SuperLega, che nasce sotto la prima presidenza Lega di Albino Massaccesi, storico dirigente della Lube succeduto a Mosna, è un coraggioso salto nel futuro, e forse nell’ignoto. Si parte con un torneo zoppo, a 13 squadre, ma non si sta a tavola per cui nessuno è preoccupato dall’elemento scaramantico. E’ stato spiegato che nelle ultime due stagioni aver bloccato le retrocessioni ha consentito congrue percentuali di risparmi (anche se non sono state fornite cifre a supporto), per cui si è decisa una formula ambiziosa, con le franchigie al posto delle retrocessioni, per dare stabilità. E per non ridurre il tutto al solo aspetto dei risultati, la Lega, forse ispirata dallo sponsor UnipolSai che è del ramo assicurativo, ha sposato una specie di bonus malus, che prevede il raggiungimento di una serie di obiettivi, alcuni peraltro non propriamente semplici da centrare, alla luce di quanto si è visto fino alla scorsa stagione.

Si parla di riempire i palasport all’80% della capienza (si giocherà anche a Santo Stefano), di dimostrare qualità e doti a livello di comunicazione, di gestione del rapporto con il pubblico e con gli sponsor. Oltre, naturalmente, al rispetto degli  accordi finanziari, che la Lega assicura controllerà con rigore. Per quello che riguarda l’aspetto extra agonistico, le capacità di rapportarsi in modo adeguato con i media, vecchi o nuovi che siano, sembra arduo colmare il gap emerso fino alla scorsa primavera nella maggior parte dei club (alcuni dei quali, limitatamente a questo aspetto, avrebbero potuto perfino non essere ammessi). Solo MIlano presente: tra le metropoli: rappresentate otto regioni (3 club emiliani, due umbri, lombardi e veneti, uno pugliese, marchigiano, veneto e laziale. Lube campione squadra da battere, insieme con la rinnovata Modena. Perugia, Trento e Piacenza sperano.

Capitolo televisione, che sta a particolarmente a cuore al movimento dei club perchè occasione di passerella per gli sponsor e non solo. La Lega Pallavolo ha varato la Lega Volley Channel: oltre alle due dirette di RaiSport (sabato e domenica alle ore 17.30), ci saranno le altre partite sul web, grazie all’accordo con Sportube.
        Confermatissimo il Video Check, ora adottato anche in campo internazionale. La novità, oltre al fatto che saranno gli allenatori e non più i capitani a chiederlo, è che anche gli arbitri potranno chiamarlo in causa, ma solo due volte in ogni partita, se avranno dubbi su un loro fischio che magari decide una partita. Oppure, se sono certi di quanto fischiato, per farsi belli e dimostrare quanto sono bravi...

Incredibile ma vero, si è parlato della necessità di far giocare i giovani ma senza parole di pentimento per aver da decenni foraggiato procuratori e giocatori stranieri, spendendo soldi per i giovani ma purchè fossero stranieri. C'è voluto il ct della nazionale, Mauro Berruto, per far capire che forse c'erano qua e là dei talenti o aspiranti tali, nascosti. L'augurio è che il campionato sappia scoprire altri Beretta e Piano, sappia far giocare altri Randazzo, sappia iniziare a svolgere un lavoro che finora solo il Club Italia della Fipav è riuscito a fare,  anche con gli uomini ultimamente, dopo le tante atlete prodotte nel femminile.

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