VOLLEY Dopo Treia-Perugia, Sirci invita il presidente di Lega Massaccesi a dimettersi

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Di solito bisognava aspettare le partite roventi dei play off per un certo tipo di polemica. Ma quest'anno la A1 si chiama SuperLega e dunque c'è stata una super velocità nell'accendere il fuoco di una diatriba ampiamente prevista da chi osserva il campionato italiano da diversi lustri. 
Non si è dovuto attendere quindi di giocare i play off per assistere alla non nuova polemica riguardante il doppio incarico del presidente della Lega. In questo caso Albino Massaccesi della Lube Treia, successore di Diego Mosna che era anche patron di Trento. Dopo l'anticipo di sabato a Macerata, fra Lube Treia e Sir Safety Perugia, il presidente del club umbro, Gino Sirci, ieri pomeriggio ha diffuso una nota con cui si è scagliato violentemente contro l'attuale presidente della Lega, nonchè storico e stimato dirigente della Lube.
«Con questa nota stampa - scrive Sirci - intendo stigmatizzare quanto successo durante la partita, nell’intervallo tra il terzo ed il quarto set. Momento nel quale il Sig. Massaccesi, presidente della SuperLega, ha lasciato la tribuna e si è portato con fare deciso direttamente alle spalle del secondo arbitro rivolgendosi allo stesso con tono imperativo, autoritario ed intimidatorio. Tutto questo di fronte alle telecamere di RaiSport ed all’amministratore delegato della SuperLega Massimo Righi. Oggi, a mente fredda, faccio al mondo della pallavolo italiana queste domande: come mai un comportamento del genere verso due arbitri che stavano oltretutto arbitrando bene una partita difficile? Cosa ha voluto rimarcare con quell’eclatante gesto il Sig. Massaccesi?
Io, da presidente di una società seria come quella che rappresento, dico questo: non è possibile vedere durante una partita un comportamento del genere che squalifica la pallavolo, le fa perdere credito, la fa retrocedere al ruolo di sport di seconda fascia, di sport paesano. Un comportamento palesemente di parte non consono al ruolo che riveste il Sig. Massaccesi e non rispettoso verso società serie come la mia che il presidente di SuperLega rappresenta e che deve tutelare. Un presidente ha il dovere di essere super partes, non solo durante la settimana, ma anche la domenica durante le partite.
Il comportamento tenuto ieri dal Sig. Massaccesi dimostra al tempo stesso che non è adatto a rivestire il ruolo di presidente della SuperLega. Io non mi sento rappresentato come persona e come società da un presidente che va ad intimidire platealmente l’arbitro e pertanto mi aspetto le dimissioni dal ruolo di presidente del Sig. Massaccesi. Non sarà mai una SuperLega seria e credibile se questo è il comportamento di chi ne è il presidente!».

Fin qui le parole scritte da Sirci. Ma non si può fare a meno di ricordare che quando si votò il rinnovo della dirigenza di Lega dopo la fine della presidente Mosna, si trattò di scegliere tra una figura esterna ai club o proseguire con il doppio incarico, osteggiato da tutti gli osservatori esterni ma non dai club, che infatti hanno votato di nuovo un doppio incarico. Osservazione che non mette certo in discussione le qualità di Albino Massaccesi. Ora, se Sirci votò contro il doppio incarico, ha il diritto di lamentarsi. Ma se anche lui si schierò a favore di un presidente proveniente ed operante in una società, non può che attendere le prossime elezioni ed iniziare una campagna di rinnovamento, su basi diverse.

Nella foto Gino Sirci (a destra) è con l'a.d. della Lega, Massimo Righi

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