Diciamocelo chiaramente: quella fu la prima e unica Champions vinta dalla Juventus. Una liberazione. L’incubo della vigilia era il finlandese Litmanen, che segnava senpre e infatti lo fece anche quella sera. Il gol impossibile di Ravanelli, la sua corsa fino alla curva juventina, le tantissime occasioni da gol che Van der Saar sventò, i tiri di Del Piero, gli attacchi a ripetizione, le reti sfiorate, il pareggio di Litmanen già alla fine del primo tempo. I vani assalti nella ripresa. I rigori. La vittoria portò le firme di molti protagonisti e bomber inattesi: dal dischetto Ferrara, Pessotto, Padovano, Jugovic. Il quale segnò l’ultimo rigore, decisivo dopo le parate di Peruzzi sui tiri di Davids e Silooy.
Inutile cercare di descrivere ciò che provai. Non me ne andavo più dallo stadio... Gustai ogni attimo di quella notte, fino alla fine. E poi uscendo, dirigendomi verso il parcheggio dove avevo lasciato il motorino, ricordo che scambiai la sciarpa con uno sconosciuto tifoso olandese che si complimentò con lo sconosciuto tifosi juventino. A casa trovai uno striscione celebrativo, loro, le due donne, l’avevano vissuta davanti alla tv, palpitando non per la Juve ma per me, naturalmente. Da poco era arrivato in casa Luca, per diversi mesi si addormentò tra le mie braccia cullato da una nenia bianconera.
Dormi dormi sopra il letto, vinceremo lo scudetto
Dormi dormi sotto i lampioni, con la Coppa dei Campioni
Dormi dormi e fa sogni belli, che ha segnato Ravanelli...
IL CAMMINO
La Juventus nel Gruppo C vinse con 13 punti il girone, precedendo Borussia 9, Steaua Bucarest 6, Rangers Glasgow 3.