VOLLEY Espulsi dalla Nazionale, Zaytsev, Travica, Sabbi e Randazzo chiedono scusa

Zaytsev: Mi dispiace, ho tradito la fiducia di tutti
Vi chiedo scusa e vi spiego perché...
Ho sbagliato, ho infranto una regola, ho scelto di non rispettare l'orario di rientro fissato per 23:30 di sabato sera tornando in camera di fatto alle 2:30. Il conseguente allontanamento è stato duro, crudele da accettare ma assolutamente comprensibile e mi rimetto alla decisione presa da Mauro, lo Staff e la Federazione Italiana Pallavolo.
Ho tradito la loro fiducia, quella di tutti i compagni e non sono stato un esempio da seguire o imitare per voi che mi sostenete, ho da chiedere scusa a tutti e spero di poter ribadire personalmente, come già fatto a Rio, le mie scuse ai ragazzi, Mauro Berruto e il Presidente Carlo Magri. Inutile spiegare che non avevo minimamente immaginato le conseguenze ma non cerco alibi o attenuanti, mi sono fatto il mazzo fino ad ora per rientrare in forma, per dimostrare che potevo reggere l'ennesimo cambio di ruolo, sapete tutti che non ero affatto convinto di riuscire a farlo nei migliori dei modi ma avevo dato questa disponibilità e la possibilità a me stesso di provarci con ogni goccia di sudore in palestra e in campo.. E poi.. Poi mi sono dato la zappa sui piedi da solo.. Tanta fatica per giocare queste finali, mi sentivo bene, ero carico a molla, saltavo la rete, ero concentrato..
Mi dispiace davvero.. Faccio il tifo per i ragazzi che si sono comportati meglio di me e che ora devono ritrovare in poco tempo l'organizzazione degli ingranaggi per cui tanto avevamo lavorato.. Ma sono sicuro che gli Atleti che ci sostituiranno faranno un gran bene e sapranno dare una bella mano e un gran contributo alla squadra..
Ho mille emozioni nel cuore e non potevo non dirvi queste parole, ci metto la faccia, d'altronde sono fermamente convinto che assumersi le proprie responsabilità fosse doveroso come Uomo in primis, Atleta rappresentante dell'Italia, come compagno di squadra, marito e padre di famiglia, figlio e punto di riferimento per molti di voi.

Con estrema sincerità,
Ivan Zaytsev

Travica: Una leggerezza che un capitano non dovrebbe mai fare

"Sono appena rientrato a casa dal Brasile. Il viaggio è stato molto lungo e insonne. Queste parole per ammettere di aver commesso una leggerezza, un'ingenuità che un professionista, per di più capitano di una squadra, non dovrebbe mai fare, soprattutto quando si gira il mondo a rappresentare il proprio paese. Mi dispiace profondamente per la situazione che si sta venendo a creare, ma mi sento abbastanza maturo e forte per sopportare ogni tipo di giudizio. Non servono giustificazioni, prese di posizione, vittimismi, non è nel mio stile. Mi prendo tutto quello che c'è da prendere. Perchè è giusto così. Mi dispiace soprattutto per chi ci sostiene e per chi ci ha sempre seguito con tanto affetto. Voi siete i primi che non meritate tutto ciò.
Forza Azzurri...
Dragan Travica


Sabbi: Ho commesso un errore gravissimo
 

"Nella vita capita a tutti, chi più chi meno, di commettere degli errori!! Ed essendo un atleta professionista in rappresentanza di un Paese, ne ho commesso uno gravissimo.
Accetto giustamente tutte le critiche del caso.
Chiedendo scusa a tutto il movimento pallavolistico, compresa la mia società di appartenenza, per il brutto esempio dato!!"

Giulio Sabbi


 Randazzo: Ho commesso un errore, giusto che paghi
Dopo due notti insonni e sicuramente a mente un po piu lucida, sono qui a scrivere una lettera di scuse a tutto il movimento pallavolo che sicuramente non merita tutta la cattiva pubblicità che è stata fatta finora...dalla Federazione Italiana Pallavolo a tutta la gente che ci segue e ci sostiene sempre con passione.
Ho sicuramente commesso un errore ed è giusto che io paghi per quanto accaduto. Siamo giocatori professionisti e questi errori non sono tollerabili in alcun modo sopratutto indossando una maglia che rappresenta un paese intero. Sono molto dispiaciuto e rammaricato per aver tradito la fiducia di persone che hanno creduto in me e di essere stato un cattivo esempio per le persone che ci seguono.

Luigi Randazzo

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