CALCIO Juve, rimonta tra orgoglio e rimpianti col Bayern (2-2)


Alla fine del primo tempo, che aveva confermato quanto si paventava, ovvero lo strapotere del Bayern Monaco, maledicevo ancora la superficiale ed evitabile sconfitta di Siviglia che aveva vanificato un primo turno stupendo di Champions League, condannando la Juve al secondo posto e ad un sorteggio malefico, puntualmente concretizzato dall'ex interista Zanetti, che nell'urna aveva regalato il peggior avversario, una delle due grandi favorite per la vittoria. 
Quando nel secondo tempo è arrivato il classico e abituale gol di Robben (li segna sempre così, lo fece anche alla Fiorentina qualche anno fa, sempre il tiro a giro partendo dall'out destro) per il 2-0 dei tedeschi, ho pensato che fosse tutto finito, e ho temuto una goleada.
Forse è per questo che ora sembra quasi che la Juve abbia vinto, invece che pareggiato 2-2, risultato che tuttavia spalanca ugualmente (in teoria) le porte dei quarti al Bayern di Guardiola. Ma il calcio è sport dove spesso accadono cose imprevedibili, Ed è questo che lascia ancora aperta la porta di una folle speranza di qualificazione bianconera. Tutti d'accordo che il Bayern per oltre un'ora ha dominato i bianconeri. 
Ma per andare al riposo in vantaggio ha goduto di due sviste dell'arbitro.
1) un rigore netto per il fallo di mano di Vidal, che ha interrotto un assist di Pogba per Dybala che stava inserendosi (distanza documentata da Mediaset Premium, 4,9 metri), con Arturo che non ha affatto il braccio attaccato al corpo, visto che lo sposta palesemente per smorzare il pallone.
2) Sul gol dello 0-1 c'è Lewandowski in fuorigioco, davanti a Buffon al quale copre la visuale nel momento in cui Muller scocca il tiro.
Non basta. Anche il 2-0 di Robben è clamorosamente irregolare, nato da un'azione fulminea di contropiede nella quale l'arbitro non ha sanzionato l'affondamento di Bonucci ad opera di Lewandowski.
Insomma, se avere palla all'80%, senza i tre errori dell'arbitro Atkinson, non sarebbe bastato ai tedeschi per chiudere la partita, alla luce di quanto la Juve ha saputo fare dopo, ci si può ancora illudere che il discorso qualificazione sia aperto. Bayern strafavorito, ma questa Juve ha il dovere di crederci e provarci.
Guardiola ha parlato di episodi riferendosi ai gol bianconeri, ma proprio guardando gli episodi, è stato il Bayern ad essere stato baciato dalla buona sorte.
Ok, in Champions andrà avanti il Bayern, ma la prestazione finale della Juventus è tranquillizzante per il resto della stagione, tra campionato e Coppa Italia. Tanto timorosa e prudente inizialmente, sicuramente troppo chiusa e rinunciataria in avanti, senza pressing alto, quanto più determinata e audace dopo lo 0-2.
Dybala ha realizzato il suo primo gol in Champions (un gioiellino non certo facile, su assist delizioso di Mandzukic). 
Dalla panchina contributi importanti, complimenti ad Allegri: bravo Hernanes (Marchisio infortunato: preoccupano le sue condizioni), che ha lottato con caparbietà e tecnica. Ottimo l'impatto di Morata, determinante nell'azione del pareggio di Sturaro, in quella stessa porta che l'anno scorso nella semifinale di andata col Real Madrid, lo vide autore di un miracoloso salvataggio difensivo, rivelatosi poi determinante.
Peccato per il gol che si è divorato Cuadrado, perchè la pazza legge del calcio ci ha ricordato che la Juventus avrebbe potuto perfino vincerla questa splendida partita, rimontata dallo 0-2 al 2-2.
E' piaciuto l'orgoglio bianconero, è piaciuta la voglia di non arrendersi della squadra (in cui si è rivisto Mandzukic, di sostanza la sua partita di ex puntiglioso). Chissà se questa rimonta riuscirà a convincere la squadra di Allegri di essere perfino più forte di quel che pensa. Insomma, un 2-2 di cui andar perfino fieri, con licenza di rimpianti. Nonostante la forza esibita dal Bayern allo Juventus Stadium.

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