VOLLEY Piacenza in Europa, un controsenso sportivo imbarazzante

Intanto una precisazione preventiva. La Lpr Piacenza non c'entra nulla nel discorso. Dopo una stagione amarissima, fa anzi piacere che per Alberto Giuliani, Samuele Papi, Hristo Zlatanov e compagni siano arrivati anche i giorni dei sorrisi. Il fatto che sia Piacenza il soggetto di questo enorme e inaccettabile controsenso sportivo è puramente casuale. Ma non è possibile non commentare questo assurdo verdetto. E del resto in questo sito si scrivono molto spesso cose che altri non dicono.

Per la serie beati gli ultimi...

Ci sta che ci si inventi il modo per far giocare una manciata di partite in più alle squadre eliminate dai play off e a chi nei play off non c'è nemmeno entrato (anche se l'appeal mediatico ha rasentato lo zero assoluto, nel momento in cui anche il vertice fatica a conquistare spazi e attenzioni).
Ma dato che in Europa d'ora in avanti ci si starà con un ranking, prodotto dalle squadre che partecipano, o Piacenza spenderà un pacco di soldi e rifarà uno squadrone o la sua promozione alla Challenge Cup si rivelerà un incredibile autogol del volley italiano.
Dunque, è ammessa alla Challenge Cup la squadra che si è piazzata ultima in classifica nella regular season, che ha vinto solo due partite, perdendone 20! Non è retrocessa in A2 solo perchè non esistono retrocessioni.
Ha avuto poi il merito di far meglio di chi aveva fatto meglio di lei nel corso dell'anno, vincendo (nell'appendice dei play off delle deluse) 6 partite (con una sconfitta) e portando lo score stagionale ad un comunque non esaltante 8-21. Otto successi, ventuno sconfitte.
Questo ignorare i valori reali sportivi è diventato purtroppo elemento ricorrente nel volley europeo, internazionale, ma anche italiano. E non è bello. La Calzedonia Verona che ha vinto la Challenge Cup ed è arrivata quarta in campionato avrebbe meritato di essere ammessa all'Europa, non l'ultima in classifica!


La foto dell'esultanza di Piacenza è LEGAPALLAVOLO

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