VOLLEY Niente World Tour a Roma, la nuova Fipav decide ma non comunica, non spiega

 "Il buongiorno si vede dal mattino"

 Ormai sono abituato a non stupirmi più di niente. Credo tuttavia che rinunciare all'organizzazione de World Tour di beach volley due settimane dopo essere diventato presidente della Fipav non sia una mossa che giovi all'immagine e alla credibilità del neo presidente Bruno Cattaneo. Non solo in campagna elettorale non si è mai vagamente nemmeno prospettata questa ipotesi, ma è stata ufficialmente tenuta nascosta anche ora che la Fipav è già a Losanna a comunicare il passo indietro e probabilmente a pietire uno sconto sui 160.000 dollari di penale che pare siano previsti dal contratto. Ma se la cifra non fosse questa, poco cambierebbe.
Da qualsiasi parte la si voglia vedere, questa rinuncia è una colossale figuraccia che smentisce in modo clamoroso alcuni punti dellla sbandierata trasparenza governativa e della volontà di lavorare per far crescere questo sport. Non so se almeno a Nicolai e Lupo, gli eroi azzurri di Rio de Janeiro, come li avrebbe definiti il compianto e indimenticabile Corrado Sannucci, la Fipav si è degnata di comunicare, prima che lo leggessero sul Corriere dello Sport e poi sui siti, che non avrebbero più giocato il World Tour in uno stadio del tennis riempito da 10.000 spettatori.
Del resto la Fipav non si è degnata di diffondere una riga nè sulla sua decisione, nè per spiegarla, come sarebbe stato suo dovere. Non certo nei confronti della stampa, sempre più sparuta, che segue pallavolo e beach volley, quanto piuttosto per rispetto del popolo del volley, praticanti e spettatori, che ogni volta hanno contribuito a far brillare il movimento, ogni volta che la pallavolo è sbarcata a Roma.
Una medaglia d'argento olimpica come quella vinta da Nicolai e Lupo era l'occasione per far decollare ulteriormente il beach volley, per fare ciò che Cattaneo ha rimproverato a Magri di non saper fare: sfruttare le medaglie per crescere.
Le ragioni della rinuncia? Ognuno può farsi una sua idea, la Fipav non lo ha comunicato, Cattaneo non ha ancora parlato. Paura di un buco economico? Paura di non essere all'altezza come organizzazione e reperimento fondi da sponsor? Ha prevalso la voglia di risparmiare che, in barba ai risultati e alle figuracce internazionali, è il credo già dimostrato ed esibito del maggiore sostenitore della candidatura di Cattaneo? Volontà di non portare la pallavolo in quella Roma che alle elezioni Fipav si era schierata con Magri? Insomma, uno sgarbo motivato in vario modo? Non verrà mai detto, ognuno può farsi una sua idea. Magari chiedendosi come verranno messi a bilancio i soldi della giusta multa prevista da chi all'ultimo momento si tira indietro dall'organizzare una manifestazione tenacemente richiesta. Fidarsi di questa Fipav d'ora in avanti sarà più complicato, probabilmente. Chissà se anche i Mondiali di Torino...
La notizia della rinuncia è stata anticipata dal Corriere dello sport in edicola lunedì 13 marzo 2017
Il Foro Italico perde la tappa a cinque stelle del World Tour Fivb di beach volley, in calendario dal 7 all’11 giugno a Roma, in quello Stadio del tennis che ha mandato in archivio memorabili serate da tutto esaurito, sia con la Nazionale nella World League che con lo stesso beach volley.
Roma insomma sarà costretta ad un altro passo indietro, dopo la candidatura olimpica per il 2024 sfumata e dopo le problematiche che hanno caratterizzato nelle ultime settimane la Ryder Cup del 2022. 
Stavolta però non ci sono complotti, nè decisioni della politica, perchè il proposito di rinunciare parte dalla Fipav, che tanto si era battuta per essere inserita in calendario. 
In quella settimana di giugno dunque, al Foro Italico resterà in piedi solo il Golden Gala di atletica, allo Stadio Olimpico. 
La rinuncia è frutto del primo Consiglio della nuova Fipav, presieduta da Bruno Cattaneo, che andrà in Fivb a Losanna, per annunciare ufficialmente il proposito di ritiro, e prevedibilmente per cercare di trattare uno sconto sulla penale. Della rinuncia si è parlato anche con il Coni e con Coni Servizi, che avrebbe partecipato alla parte organizzativa ma che non può avere voce in capitolo su una cosa decisa dalla Federazione, che condivida o meno la rinuncia. 
La scelta del presidente Cattaneo e del suo Consiglio Federale, avallata comunque dal Coni (o da Coni Servizi che sia) non può non stupire. In campagna elettorale Cattaneo ha tra l’altro accusato il precedente presidente Carlo Magri di non aver mai saputo sfruttare le medaglie olimpiche. Ebbene, dopo Rio 2016, dopo la fantastica medaglia d’argento conquistata da Paolo Nicolai e Daniele Lupo, era stata chiesto il World Tour proprio per consolidare la grande popolarità guadagnata dai due beacher azzurri, diventati personaggi cercati e conosciuti (per vedere la loro finale olimpica milioni di telespettatori si svegliarono in piena notte). Insomma, rinunciare al World Tour a Roma non sembra una scelta felice, quanto piuttosto un autogol allarmante, segnale forse di una scelta pauperistica (in linea con analoghe scelte al risparmio evidenziate perfino in occasione delle finali al Forum di Assago del Mondiale femminile 2014) della nuova Fipav, difficilmente condivisibile da chi si aspettava gli impulsi promessi per far crescere questo sport.
 http://leandrodesanctis.blogspot.it/2017/03/volley-la-fipav-cancella-il-world-tour.html

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